Movimento 11 novembre
Nelle settimane passate vi sono state molte discussioni critiche sulla mobilitazione contro il G8 2007 (x es.: quella Del Collettivo 22 Ottobre apparsa sul sito di Indymedia UK ) Anche se abbiamo partecipato a queste discussioni, riteniamo che dibattersi tra azioni centralizzate o decentralizzate non sia molto utile. Anche noi pensiamo che la nostra forza come movimento sta nell’imprevedibilitá e nell’originalitá delle forme di lotta e che ad oggi le proposte per la mobilitazione ad Heiligendamm non sono che una mera ripetizione di tattiche, che negli ultimi 10 anni sono diventate assolutamente inefficienti, in quando il sistema repressivo ha imparato dai propri errori ad usare le nostre interne debolezze per dividerci.
Per noi è chiaro che le proteste ad Heiligendamm devono avere luogo cosí come previste –
Con le loro manifestazioni tematiche, i blocchi simbolici che non bloccheranno nulla e il suo accampamento che con pochi sforzi puó essere circondato dagli sbirri – e diventare pertanto il funerale del movimento anti globalizzazione.
Noi critichiamo la proposta del collettivo 22 ottobre: rimanere nelle proprie cittá e paesi e creare inizitive locali ci toglie le possibilitá insite nei raduni di massa.
Abbiamo bisogno di incontrarci prima di giugno per discutere, organizzarci e saggiare il nostro potenziale collettivo. Abbiamo inoltre bisogno di azioni, che testino questo potenziale e ne aprano di nuovi. Le proporzioni peró del raduno di massa e delle azioni di massa deve essere tenute coperte. Primo il punto di aggregazione non deve funzionare come base alla quale dover fare sempre ritorno ed esserne perció dipendenti.
Gli anni passati hanno dimostrato la maggiore efficacia di tattiche che prevedano il disturbo se non il blocco del flusso di capitali e merci. E´evidente che lo spietato cammino della globalizzazione è diventato insopportabile e tutti possono vedere che l’unicarisposta possibile è paralizzare la Macchina.
Nelle lotte dei ragazzi in Francia, Bolivia, Algeria e Argentina possiamo vedere che l’unica maniera per bloccrli è mantenerci sempre in movimento. Dobbiamo lasciarci la libertá di poter andare nei luoghi dove possiamo essere piú incisivi. Per primo peró dobbiamo avere ben chiaro che agiamo per un obbiettivo, che diventa inarrivabile nel momento in cui ci limitiamo ad attaccare le fonti di approvvigionamento del summit: Ché gli organizzatori possiedono risorse tali da non esserne in nessun modo toccati.
Dobbiamo guardare piú in lá del semplice blocco di massa di un solo hotel sul mar Baltico, ma guardare al blocco dell’economia al blocco di tutta la Germania.
Per attuare ció l’unica possibilitá che abbiamo è di usare a nostro favore l’immenso apparato repressivo messo in campo nei nostri confronti.
Pertanto proponiamo di accamparci ad Heiligendamm in massa 10 giorni prima del summit per darci il tempo di discutere e pianificare le azioni, ma di lasciare il luogo al momento del G8 perché da quelle parti non vi sará nulla da bloccare, lontano dagli hotel di masima sicurezza, dove i capi del G8 si asoettano di essere bloccati.
Andiamocene invece in uno o piú centri del capitale e della violenza di stato (x es.: Amburgo, Berlino, Francoforte….). Qui vi sará non solo il mero effetto simbolico di partecipare ad uno dei blocchi.
Una serie di giorni di blocchi darebbe al movimento il senso di voler bloccare il motore dell’accumulazione di cui i raooresentanti del G8 non sono che le maschere intercambiabili.
Questa proposta necessitá di un sacco di organizzazione, anzi piú di ció che la gente si è ripromessa per giugno, ma contrriamente all’alternativa di bloccarci in un angolo di germania dove non bloccheremmo nulla questa proposta ci darebbe una chance di successo!
Movimento 11 novembre