[P.A.U.L.A. il 33 dicembre]
Un documento del P.A.U.L.A. in risposta ai testi di Ottobre e Novembre e un’idea su come potrebbe essere il prossimo Giugno 2006 ad Heiligendamm.
“Ciao, vi saluto dall’incontro preparatorio finale ad Heiligendamm 2007. Ci troviamo di fronte al mare, e gli hotel non riescono a coprire questo panorama. La rivoluzione è cominciata. Nonostante ci sia molto da fare qui e ora, lasciateci un piccolo sguardo a ritroso; vi ricordate il momento in cui stavamo a Rostock-Laage aspettando l’air Force One e gli altri capi di stato che oggi sappiamo per la maggior parte non sarebbero arrivati, bloccati dalle massiccie proteste nei rispettivi paesi? Mentre bloccavamo e rendevamo inagibile l’aereoporto militare. Il tentativo di alcuni delegati di raggiungere il luogo dell’incontro in macchina vanificato dai massivi blocchi stradali.
La contemporanea presenza degli sbirri che involontariamente contribuiva ai blocchi dava modo a coloro che bloccavano le strade di discutere i temi del contro-summit e di distruggere alcuni campi transgenici.
Le aziende del settore sono state rese inutilizzabili, gli Hotel dismessi.
Ovunque in germania, bruciavano i quartieri ricchi e quelli delle banche riuscendo a coinvolgere anche coloro che di solito si astengono dall’agire.
Alcuni si riposano un pó, nel luogo che prima ospitava il Bombodrom (terreno di esercitazione per il triro di bombe) e che oggi ospita un accampamento rivoluzionario.
Comincia insomma veramente adesso….!”
Cosí bello sicuramente non sará il prossimo anno, peró uno scenario migliore dell’assoluta disfatta, possiamo certo concepirlo. Abbiamo, negli anni passati, imputato all’equipaggiatissima sbirraglia tedesca molte delle nostre debolezze costitutive.
Dobbiamo assolutamente mettere da parte questo atteggiamento di fronte al carattere internazionale delle proteste e far saltare gli angusti confini che il nostro stato repressivo ha costruito nelle nostre teste.
Saremo a contatto con gente molto piú aperta e dovremo cercare di usare questa possibilitá a nostro favore.
Nelle settimane passate, ci sono stati appunto, diversi documenti prodotti dal dibattito internazionale sul tema, cosa come e se si debbano compiere proprio ad Heiligendamm delle azioni di resistenza contro il G8
Questo documento si aggiunge a questo dibattito , ché vogliamo assieme a molti altri sviluppare strategie ed idee per una resistenza efficiente dovuta all’utilizzo coerente delle nostre possibilitá e dei nostri punti di forza.
Non intendiamo qui discutere delle diverse forme di protesta possibili. Ci saranno, nel corso del prossimo anno grossi blocchi di massa, cosí come azioni decentralizzate che funzioneranno al meglio quanto piú sapremo coordinarle.
Un documento del Collettivo 22 Ottobre, propone di usare il summit del prossimo anno per collegarci meglio tra i vari gruppi e per sviluppare meglio strategie di protesta internazionali.
Darsi degli appuntamenti e utilizzare i giorni stessi del summit per mettere in ginocchio l’economia globale. Il documento non si esprime contro i blocchi di massa ma contro un unico blocco, perché il nostro successo dipende dalla nostra capacitá di sviluppare strategie innovative.
Riguardo allo sviluppo di nuove strategie la pensiamo allo stesso modo ma che si debba rimanere tutti a casa e lí ciascuno nel suo, mettere in atto azioni di resistenza, non è poi cosa tanto nuova né puó a parer nostro funzionare ( premesso che la presenza comunque di azioni che si svolgano prima del summit in differenti paesi, cittá ecc. sarebbe una cosa grandiosa!)
Organizzare peró solo azioni di protesta a casa propria durante il summit, ci darebbe un’unica sicurezza, che in queste azioni saremo in molti meno dando allo stato la possibilitá di controllarci meglio. In questo nugolo di piccole azioni non saremmo presi piú sul serio che in un’azione di protesta massiccia cosí come non potremmo contare di essere visti come una parte di un piú grosso movimento internazionale di protesta.
Noi contestiamo l’idea di uno stato onnipotente, ché la nostra esperienza ci ha insegnato che possiamo sempre riuscire a trovarne il punto debole a patto di rimanere flessibili e imprevedibili.
Flessibili significa perció, in questo caso, non rimanere giá ora, a molti mesi dal summit legati all’idea di un’unica strategia, ma prenderne molte sempre in considerazione.
In ogni G8 vi sono stati scenari di repressione ma sempre si è trovato il modo di portare significative azioni di resistenza.
Saremo molti e, nonostante la grossa presenza di sbirri ben preparati, imprendibili perché imprevedibili.
Proprio questo è stato uno dei nostri punti di forza nei G8 passati, questo dobbiamo essere per poter attaccare in maniera coerente questo G8.
Anche il documento dell’11 novembre propone di non essere ad Heilgendamm durante i giorni del summit ma nemmeno di restarsene a protestare a casa propria, ma di trovarsi invece,una decina di giorni prima del summit, proprio ad Heiligendamm e lí di mettere a punto strategie e scambiare idee, ma di lasciare il luogo propio alla vigilia del summit per andare a bloccare e distruggere in tutta la Germania i centri del Capitale e della violenza di Stato.
Certo c’è molto da fare in questo senso in tutta la Germania ma ce n’è assai anche nel solo Meck Pom (regione dove si tiene il G8).
Per questo la nostra posizione è di mobilitarci ad Heiligendamm nei giorni del Summit.
Il Meck Pom non è come si dice una landa desolata, con la vista del mare impedita dal concatenarsi degli hotel.
La nostra proposta è di iniziare i giorni del summit con un blocco ed azioni direttamente all’aereoporto di Rostock-Laage.
Questo aereoporto non è solo un nodo cruciale per l’esercito tedesco e quello di altri paesi, luogo di addestramento per gli Eurofighters ecc.
Proprio qui atterreranno una grossa parte dei delegati e dei capi di stato.
Con azioni ben preparate e portate a termine, potremmo figurarci addirittura di non farlo mai cominciare ‘sto G8.
L’esperienza della resistenza ai trasporti della Castor ci dimostra che i blocchi stradali possono essere molto efficienti anche se non è sicuramente la forma di protesta che preferiamo, dati i suoi aspetti di passivitá.
Ma combinando forme differenti dovremmo riuscire ad essere incisivi.
Per la strategia dei Blocchi noi proponiamo di prendere in considerazione le arterie di collegamento della regione (Rostock, Schwerin, Wismar), cosí aziende e imprenditori che forniscono le infrastrutture del Summit.
Stiamo preparando una lista con i diversi obbiettivi, mappe dei campi OGM, stazioni di polizia, e postazioni militari ecc. ecc.
Block MeckPomm!
Anche Kühlingsborn (altro paesino della zona) giocherá un ruolo importante ché nella sola Heiligendamm non vi sono abbastanza strutture per ospitare tutto ‘sto circo.
Stiamo parlando di 12000 delegati, che dovranno pur mangiare, dormire e muoversi tra le diverse conferenze.
Attacchiamoli ovunque essi si trovino, ma facciamolo tenendo presente che la nostra forza sta nel numero e nell’imprevedibilitá.
Gli sbirri non possono sempre conoscere tutti i nostri piani, proprio le esperienze precedenti ci hanno insegnato che nonstante ingenti apparati repressivi si trova sempre il modo per fare qualcosa.
Anche nella nostra proposta di organizzare una manifestazione massiccia verso Heiligendamm il giovedí, vediamo la possibilitá di studiare il campo per cogliere eventuali punti deboli.
Insomma usiamo le nostre possibilitá in modo intelligente per sfruttare al meglio le nostre forze.
E se veramente nulla dovesse funzionare, a causa di un meticoloso ed ermetico controlo del territorio, bé prepariamo fin da ora un piano B, C e via discorrendo.
E se il buon andamento dei primi giorni ci supermotivasse?
In entrambi i casi accogliamo con piacere l’idea di attaccare particolari centri e luoghi in giro per la Germania ma vorremmo ancora volentieri discutere dove e come.
Se ci si debba muovere giá prima del summit, se si debba farsi sentire durante lo stesso anche in altri luoghi o se continuare le azioni dopo, sono argomenti da discutere tenendo presente che gli sbirri sono molto informati dei nostri movimenti.
Perció abbiamo bisogno di un buon sistema di comunicazione che garantisca il nostro essere flessibili imprevedibili e non strutturati, con accorgimenti tecnologici ma anche con incontri diretti, fiducia e scambi personali.
È in questo modo che possiamo mantenerci aperta la possibilitá di attaccare in modi inaspettati.
Quali sono le vostre riflessioni, i vostri piani A,B e C? Ci fa piacere continuare a discutere con voi di questo, per esempio a Varsavia in febbraio o perché no domani sera attorno al tavolo….
[P.A.U.L.A. il 33 dicembre]