Risultati della conferenza RostockIII
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Dichiarazine conclusiva del congresso d’azione Rostock III
Mancano solamente 50 giorni fino al summit – noi non molliamo: I G8 non sono i benvenuti, né a Heiligendamm, né da nessun altra parte!
Tra soli 50 giorni si incontreranno le leadership politiche delle 7 nazioni piu potenti dell’Occidente piú la Russia nel Ostseebad Heiligendamm. Come é usuale sin da Seattle, svolgeranno i loro affari dietro sbarramenti recintati lunghi kilometri e schermati da migliaia di cosidette forze di sicurezza. I/le 400 partecipanti della terza Conferanza d’azione dei movimenti sociali ribadiscono ancora una volta, che negano ai governi del G8 ogni legittimitá. La fossa, armata di filo spinato tra noi e loro non é piú superabile.
I G8 sanno, che sempre meno persone gli credono. Perció riprendono abilmente ció che comunque non possono piu negare: l’incombente catasrofe climatica, l’impoverimento dell’Africa, le guerre in tutto il mondo, la violenta devastazione sociale. Oggi conosciamo giá le frasi fatte vuote con le quali i G8 si presenteranno come i salvatori del mondo. L’abbozzo del documento conclusivo é trapelato. La “Draft-Summit-Declaration” di Heiligendamm 2007 “Growth and Responsability in the World Economy” é piena di vacua retorica, parole generiche senza contenuto e ignoranza rispetto ai problemi e alle loro cause, che ci hanno impegnato questo finesettimana. Noi non chiediamo nulla al G8. Noi ci troviamo assieme per parlare dell’altro mondo, quello per cui manifestiamo a Heiligendamm. Per il quale ci impegnamo con la nostra disubbidienza civile. Questo altro mondo, lo sappiamo giá oggi, sará un mondo senza G8, sará il mondo dopo il G8. Mentre dimostriamo che il loro tempo é scaduto, attraverso la nostra evidente e innegabile presenza sull’altra sponda della fossa, noi apriamo il nostro dialogo, i nostri dialoghi. Dialoghi tra diverse forze della societá civile mondiale e dei movimenti sociali di questo e di innumerevoli altri paesi. Non concorderemo riguardo tutte le questioni, e non é nemmeno necessario che sia cosí. I nostri dialoghi servono a intenderci riguardo ai prossimi passi da fare, i nostri prossimi passi, i prossimi passi di un’incombente democrazia. Una democrazia alla quale in Heiligendamm prepariamo un primo arrivo. E mantre i G8 si schermano dal mondo, si trincerano, noi ci apriamo al mondo. Perció questa dichiarazione é un rifiuto e un invito. Un rifiuto verso i G8: “Andatevene! Non siete i benvenuti!” Un invito a tutti coloro che dicono: “Ya basta! Un altro mondo é possibile!” Un mondo di giustizia sociale ed ecologica, di diritti uguali per tutti, un mondo di pace. Heiligendamm sará un inizio. Il nostro inizio.