2007-06-05 

La polizia aumenta la tensione a Rostock

Dopo la manifestazione anti G8 di sabato, la polizia sta continuando con la strategia della provocazione e dell’ostruzione. Nei giorni successivi alla manifestazione di massa, la polizia ha continuato ad agitare la situazione nello stato di Mecklenburg-Vorpommern.

“Le proteste legittime sono state rese impossibili dal governo federale, ansioso di apparire come un partner affidabile agli occhi dei G8. Questa attitudine si riflette nel contesto della repressione e dei giochi sporchi dimostrati nei successivi incidenti” spiega Lotta Kemper del Gruppo stampa Campinski, situato al Centro di Convergenza di Rostock.

Nella serata dopo la manifestazione, la polizia ha dispiegato degli idranti nelle strade antistanti le entrate del campeggio. Nella Doberaner Platz a Rostock un pacifico party “reclama le strade” con 250 partecipanti è stato bloccato dalla polizia, con 75 persone fermate per un lungo periodo.

La polizia e un ospediale hanno maltrattato degli attivisti feriti in seguito a un incidente stradale.

Intorno all’una di notte del 3 giugno, una macchina si è scontrata con un furgone che trasportava degli attivisti francesi vicino all’autostrada di Rostock. Il furgone si è ribaltato, ma i passeggeri sono stati in grado di uscirne fuori feriti e in stato di shock. La prima vettura sopraggiunta nel luogo dell’incidente è stata una macchina della polizia che stava tornando da Rostock.

Invece di prestare aiuto, gli agenti hanno adottato un tono aggressivo e non hanno fornito nessun tipo di primo soccorso o cercato di portare assistenza nella zona dell’incidente. Affermazioni come “contestatori drogati, avete causato un incidente con una monaca” (L’altra vettura era guidata da una suora che si era addormentata al volante). I contestatori sono stati quindi minacciati con gli sfollagente.

La situazione si è calmata quando sono arrivati i pompieri e la polizia stradale. Il conducente, che era ancora sotto shock, è stato invitato a pagare 500 euro per i costi di recupero. Siccome non poteva pagare sull’unghia, è stato costretto a firmare un foglio illeggibile e costretto a spostare il veicolo per conto proprio.

Arrivata l’ambulanza i feriti sono stati portati in una clinica nel sud di Rostock. Siccome non potevano essere curati là, i feriti sono stati portati alla clinica universitaria. Dopo aver fornito i dati personali, la clinica ha chiesto di esibire l’assicurazione sanitaria. Gli attivisti non avevano questi documenti con loro, così mezz’ora dopo sono stati informati che non potevano venire curati dalla clinica. La loro richiesta di medicine antipanico è stata rifiutata.

Il dottore in servizio quindi gli ha detto che non credeva al fatto che avessero avuto un incidente automobilistico e li additava come provenienti dalle manifestazioni. Alle 4.30, gli attivisti hanno lasciato la clinica e sono tornati al centro di convergenza dove hanno ricevuto le cure necessarie.

Attaccata una carovana di ciclisti

Sabato 2 giugno, alle 19.30, un gruppo di ciclisti diretti al campeggio (legale) di Reddilich sono stati attaccati dalla polizia.

I cisclisti sono stati accompagnati da 6 camionette della polizia fin dalla loro partenza. Quando stavano lasciando Rostock sulla strada B105, la polizia ha acceso le sirene. Il gruppo si è fatto da parte sul lato della strada per far passare le camionette. Quando la polizia li ha affiancati ha cercato di prenderli per farli cadere per terra. I ciclisti sono stati colpiti con i manganelli e con spray al peperoncino da una distanza inferiore al metro.

Questi eventi suscitano del panico. Per far sbollire la situazione e proteggere loro stessi, i ciclisti hanno deciso di correre alla stazione di servizio più vicina. Dei sostenitori provenienti dal campeggio di Reddelich li hanno poi raggiunti per riaccompagnarli.

I manganellatori sono spariti, e altri dieci cellulari di un’altra unità della polizia ha seguito il gruppo di ciclisti filmandoli fino al loro arrivo al campeggio.

“Non c’era stato nessun segnale dalla polizia per questo attacco immotivato. Sembra sia stato un atto vendicativo per il fallimento dell’operazione di polizia condotta alla manifestazione di sabato” ha detto uno dei ciclisti.

Attivisti presi nuovamente in custodia.

Servizi legali d’emergenza riferiscono di strane operazioni di polizia nei centri di detenzione, successivamente alla manifestazione di massa. Un gruppo di contestatori era stato rilasciato, ma nuovamente presi in custodia e portati alla stazione di polizia.

Preso e tradotto da: Media G8way International Press Group