2007-05-12
Le udienze del processo per presunta associazione sovversiva, nei confronti di 13 militanti, sono state due; l'8 e il 10 maggio.
Martedì 8 tutto fila liscio, i testi della difesa raccontano la preparazione delle giornate genovesi e lo svolgimento delle manifestazioni.
L'udienza di giovedì 10 maggio, invece, si apre con una delle "trovate" della questura cosentina: una perquisizione spettacolare, davanti al grigio palazzo, nei confronti di un imputato. Una pattuglia della polizia di stato ha bloccato la sua auto e due poliziotti, con le pistole in pugno, hanno intimato all'imputato di scendere. Dopo una fugace perquisizione, hanno liquidato la questione adducendo il pretesto del fondato timore di probabili disordini "visto che ci sta il processo noglobba". Il clima all'interno del tribunale non è dei più sereni; nel frattempo giunge la notizia che un'altra imputata sul treno per Napoli è stata oggetto di una perquisizione da parte della PolFer. Nell'aula, invece, l'ordine è tenuto da nuove facce cupe, il mite maresciallo Salituro è stato fatto fuori, e si vede. La campanella non può suonare in quanto scassata, l'udienza comincia ed arriva il tracotante dirigente
della digos cosentina, Alfred Cantafora a controllare che tutto funzioni a dovere suggerendo ad uno spaesato PM le domande da fare ai testi. In
queste due udienze il solerte Curreli non si è visto, invece ha preso coraggio ed ha iniziato a porre domande l'altro PM Minisci; salvo chiarire ulteriormente le domande delle difese, grazie.
I 5 testi in udienza raccontano l'approssimarsi della manifestazione di Genova, il clima sereno durante il viaggio, le famiglie con bambini al seguito e quant'altro. Raccontano pure dei disordini creati dalle forze dell'ordine in assetto di battaglia. Vincenzo Miliucci, responsabile nazionale dei Cobas, invece affonda il racconto sulla preparazione e la gestione, da parte del governo e delle forze dell'ordine, le conseguenze prodotte dal loro comportamento criminale: 1 morto, centinaia di feriti, la mattanza alla Diaz, umiliazioni a Bolzaneto e tutto ciò che oramai si sa anche tramite le prime condanne, come quelle del ministero.
Nella prossima udienza la difesa porterà a testimoniare sul banco degli imputati Giancarlo Mattia che, secondo l'ex titolare dell'inchiesta Domenico Fiordalisi, è considerato il collegamento con il passato, quello degli anni di piombo. Quale PM assisterà alla scena non è dato sapere. Sicuramente registriamo ancora una volta l'assenza della parte civile, il governo con i suoi ministeri. Quindi, le prossime udienze saranno il 24 maggio e il 26 giugno.
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